La cultura donata nei primi venti anni del Cedido

Lo sviluppo del patrimonio documentario del Centro di documentazione per la storia e la cultura religiosa di Viterbo e i principali temi di ricerca:
gli studi e le ricerche negli archivi e biblioteche ecclesiastiche

Gli archivi

1 – I carteggi

1.2 Giuseppe Garampi – L. Osbat (Cedido)

La corrispondenza di Giuseppe Garampi, vescovo di Montefiascone-Corneto dal 1776-1792, negli anni della sua Nunziatura a Vienna

Le “visite pastorali” costituiscono ancora oggi un patrimonio di documentazione frequentemente utilizzato ma assai poco conosciuto: non si sa con precisione quante siano le “visite pastorali” che sono arrivate sino a noi, quante sono quelle che sono consultabili negli archivi eccelsiastici (e in alcuni Archivi di Stato), quanto sia cambiato questo tipo di documentazione nel corso del tempo e quindi la diversità del materiale che via via è stato raccolto nella circostanza della visita che il vescovo faceva alla diocesi, quali domande possono essere fatte a queste carte, a quali ricerche esse possano dare un contributo significativo e in altri casi fondamentale.
Prof., Luciano Osbat (Cedido)

1.3 – I carteggi farnesiani

De le lettere di m. Claudio Tolomei libri sette. …, In Vinegia: appresso Gabriel Giolito de Ferrari et fratelli, 1554
De le lettere facete, et piaceuoli di diuersi grandi huomini, et chiari ingegni, raccolte per M. Dionigi Atanagi, … In Venetia: appresso Bolognino Zaltieri, 1561
Delle lettere familiari del commendator Annibal Caro …, In Venezia: nella stamperia Remondini, 1751

Il progetto Enciclopedia farnesiana si propone di richiamare l’attenzione sulla memoria relativa ai Farnese che è disseminata nel nostro territorio e lo caratterizza.
Ciascuno dei molti palazzi, ville, chiese e parchi disseminati in oltre trenta località del territorio a comporre un peculiare patrimonio architettonico, figurativo, naturalistico può diventare obiettivo di una ricerca che, tradotta nelle voci dell’Enciclopedia Farnesiana, aiuti a ‘leggere’ non solo il dato storico e tecnico relativo al singolo luogo-oggetto-personaggio, ma anche la storia politico-sociale e culturale che vi si rispecchia.
Prof. Paolo Procaccioli (UniTus)

2 – La storia civile

2.1 – Una manna dal cielo: gli eventi storici raccontati dai parroci

Castiglione in Teverina, Registro dei battesimi, matrimoni e morti (1548-1588)

Non era una cosa rara che, in quei tempi, il registro parrocchiale si arricchisse di un altro genere di notizie, e cioè le cronache degli eventi più rilevanti avvenuti nel territorio; una sorta di diario dove il parroco si impegnava a registrare tutte quelle cose che meritavano di essere ricordate.
E’ così che abbiamo notizia di fatti miracolosi, terribili delitti, disastrosi eventi atmosferici o semplici fatti di vita quotidiana che però oggi diventano capitoli importanti e talvolta strumenti decisivi per la ricostruzione della storia di un territorio e della sua popolazione.
dott.ssa Gilda Pannuti (Cedido)

2.2 – Botteghe e mestieri a Viterbo

Inventarium bonorum haer(editar)iorum bo. mem. Iohannis Cagliesi…

Il 22 agosto 1784 moriva in Viterbo lo speziale Giovanni Domenico Cagliesi, originario di Colonna (diocesi di Frascati) domiciliato e ammogliato a Viterbo, titolare di una grande spezieria per la produzione e lo smercio di medicamenti e presidi sanitari, nonché commerciante all’ingrosso di droghe e merci più o meno affini all’attività farmaceutica e ad essa anche estranee, che spaziavano dalle materie coloranti, ferramenta, generi di cartoleria, telerie, panni e generi d’abbigliamento, attrezzi agricoli, mercerie, tabacchi, calzature, ecc.
Con le pratiche per la successione, viene compilato un cospicuo inventario di tutto quello che era contenuto nella spezieria, nel magazzino, e nell’abitazione di Cagliesi.
Noris Angeli (Cedido)

2.3 – I bambini a Viterbo in età moderna

S. Sisto, Stati delle Anime (1875-1887)

La valorizzazione degli aspetti della vita del bambino nel corso della storia è divenuta oggetto di studio solo in tempi recenti, per la scarsità dei documenti disponibili, per disinteresse degli storici per tale tema, per la difficoltà di stabilire il significato delle notizie ritrovate data la scarsa attenzione che in passatosi dedicava all’infanzia e ai suoi problemi, certamente diversa da quella odierna.
Il progetto vuole raccogliere i dati che si riferiscono alla situazione dei bambini a Viterbo e nel territorio del Patrimonio di San Pietro, cioè l’attuale provincia di Viterbo e in particolare alle loro malattie e alle cause di decessi.
dr. Rodolfo Brutti (Cedido)

3 – La storia sociale e religiosa

3.1 – Le visite pastorali

Le visite pastorali: un complesso documentario ancora poco esplorato
Indice analitico delle visite pastorali dell’antica diocesi di Viterbo-Tuscania

Le “visite pastorali” costituiscono ancora oggi un patrimonio di documentazione frequentemente utilizzato ma assai poco conosciuto: non si sa con precisione quante siano le “visite pastorali” che sono arrivate sino a noi, quante sono quelle che sono consultabili negli archivi ecclesiastici (e in alcuni Archivi di Stato), quanto sia cambiato questo tipo di documentazione nel corso del tempo e quindi la diversità del materiale che via via è stato raccolto nella circostanza della visita che il vescovo faceva alla diocesi, quali domande possono essere fatte a queste carte, a quali ricerche esse possano dare un contributo significativo e in altri casi fondamentale.
Prof. Luciano Osbat (Cedido)

3.2 – I Sinodi del passato

Studiare i sinodi del passato negli anni in cui la Chiesa è in sinodo
L. Osbat, Gli antichi sinodi nelle diocesi dell’Alto Lazio, Viterbo 2023

Un sinodo è un regolamento. Il termine è stato soprattutto usato dalla Chiesa cattolica per designare quelle riunioni che il vescovo convocava per informare il suo clero – e per questa via tutti i fedeli – delle norme che venivano emanate per regolare, disciplinare la vita religiosa e quindi anche la vita quotidiana dei fedeli di tutta la diocesi.
Prof. Luciano Osbat (Cedido)

3.3 – I territori di confine: storia, costume e tradizioni

Castiglione in Teverina, parr. SS. Giacomo e Filippo, amministrazione, chiesa di S. Egidio, relazione s. visita 1817

Il progetto prende le mosse da un’antica intuizione del Cersal di realizzare una cartografia religiosa dell’Alto Lazio tra età moderna e contemporanea. Nel tempo è divenuto il censimento di tutti i luoghi di culto pubblici esistenti nella Tuscia e della documentazione (archivistica e bibliografica) ancora esistente e utile per condurre nuove ricerche su quelle chiese e oratori, conventi e monasteri, ospedali e orfanotrofi, confraternite e luoghi pii. La finalità è ricostruire la storia sociale e religiosa del territorio e la vita che vi si svolge per tutta l’età moderna.
Dr.ssa Elisa Angelone (Cedido)

3.4 – La Tuscia e la sua gente

www.gentedituscia.it

Conoscere la Tuscia attraverso le persone che vi sono nate e che vi hanno operato: questo è il primo obiettivo che si è proposto il progetto denominato “Gente di Tuscia”.
Chi abita questi paesi e il turista che vi capita rimane ammirato dalla bellezza del paesaggio e dalla ricchezza delle opere d’arte, tutto rende l’antica Provincia del Patrimonio un gioiello da esporre, un luogo privilegiato dove vivere.  Quello che ci è stato consegnato è un bene culturale che è il risultato del fluire dei secoli, dell’azione del clima e dell’opera degli uomini
Prof. Luciano Osbat (Cedido)

4 – La storia economica

4.1 – I mulini della collegiata di S. Angelo in Spatha

Una struttura fondamentale per l’approvvigionamento alimentare di Viterbo nel tardo medioevo

Per Viterbo, il processo di formazione della città, nata tra XI e XII secolo dall’aggregazione di più nuclei insediativi preesistenti, determinò l’inserimento all’interno del tessuto urbano di alcuni torrenti che erano in grado, pur avendo una portata modesta, di alimentare un consistente numero di mulini da cereali (nel XIII se ne contano 14), che si aggiungevano a quelli funzionanti nel suburbio e nelle campagne prossime alla città.
Prof.ssa Angela Lanconelli (SRSP)

4.2 – Grano, pane e fame

Produzione di grano e consumo di pane a Viterbo in età moderna

“La trinità: grano, farina, pane, riempie la storia d’Europa. E’ la più grande preoccupazione delle città, degli Stati, dei mercanti, degli uomini per i quali vivere è . Il pane è un personaggio invadente nelle corrispondenze del tempo, che ha sempre occupato il proscenio. Non appena vi sia un aumento del suo prezzo, tutto prende ad agitarsi, e i disordini incombono: dappertutto, a Londra come a Parigi o a Napoli”.
Prof. Luciano Osbat (Cedido)

4.3 – Cabrei e catasti

Cabreo del ven. convento della Verità di Viterbo dell’Ordine dei Servi di Maria, 1756
Catasto Generale di tutti i beni di questa Mensa vescovile di Viterbo e Toscanella, 1778

L’amministrazione contabile di un ente sotto la giurisdizione del vescovo (chiese cattedrali, collegiate, parrocchiali e luoghi pii) è da sempre stata oggetto di severi controlli da parte dell’autorità competente perché dal corretto uso degli introiti di un ente dipendeva l’assolvimento dei suoi obblighi e la sua stessa sopravvivenza.
I Cabrei conservati al Cedido e appartenenti al Capitolo cattedrale di Viterbo e ad altri Enti ecclesiastici, restituiscono le diverse tipologie di sistemi di descrizione dei beni e delle rendite che ne derivavano.
Dr.ssa Elisa Angelone (Cedido)

5 – I fondi fotografici

5 – I Fondi fotografici

Fondo mons. Adelchi Albanesi, Fondo mons. Luigi Rosa, Fondo don Sebastiano Ferri, Fondo Gillian Kirmann

Ci sono sempre delle storie dietro le fotografie. Racconti e aneddoti che riguardano eventi, persone e amicizie, sentimenti e desideri.
La documentazione visiva di un evento (una manifestazione, una iniziativa, un matrimonio, una celebrazione, un incontro, una ricorrenza), diventa un reportage in bianco e nero di una vita intera, di una comunità intera.
E così le foto diventano un documento prezioso della storia locale, ma anche della vita quotidiana e dei momenti di vita familiare non “ufficiali”, a volte intimi e a volte scanzonati.
Dr.ssa Elisa Angelone (Cedido)

6 – Arte, architettura e rappresentazione grafica

6.1 – L’Architettura delle Chiese Altolaziali nelle visite Pastorali dalla Diocesi di Viterbo

Le Visite Pastorali offrono un contributo spesso rilevante per la ricostruzione delle vicende edilizie degli edifici ecclesiastici di età rinascimentale e moderna, consentendo di acquisire informazioni sulle trasformazioni, in termini di riassetti, ampliamenti, rinnovamenti delle strutture.
Prof. G. Romagnoli, dr. M. Fordini Sonni (UniTus)

6.2 – Vesti e arredi liturgici

Inventario di tutte e singole suppellettili sagre spettanti ed esistenti nella Venerabile Sagrestia di san Lorenzo Cattedrale di Viterbo, 1776

L’abito ha una funzione pratica, un valore etico e decorativo ed è portatore di un complesso e profondo codice di significati. Le vesti liturgiche rappresentano anche contenuti teologici e liturgici fondati sul messaggio biblico e sulle disposizioni ecclesiastiche.
Sono regolate per distinguere e riconoscere ruoli, riti e tempi. Attraverso la loro bellezza materiale, allegoria del sacro, conducono i fedeli al livello spirituale.
Prof.ssa Barbara De Dominicis

6.3 – Le opere d’arte attraverso i documenti d’archivio

Margarita jurium venerabilis Cleri viterbiensis, 1264-1589
Lettera sulla erezione, nel 1553, della Cappella musicale della Cattedrale di Viterbo

L’abito ha una funzione pratica, un valore etico e decorativo ed è portatore di un complesso e profondo codice di significati. Le vesti liturgiche rappresentano anche contenuti teologici e liturgici fondati sul messaggio biblico e sulle disposizioni ecclesiastiche.
Sono regolate per distinguere e riconoscere ruoli, riti e tempi. Attraverso la loro bellezza materiale, allegoria del sacro, conducono i fedeli al livello spirituale.
Prof.ssa Barbara De Dominicis

Le Biblioteche

7.1 – Le Bibbie poliglotte

Biblia sacra polyglotta. Complectentia Textus originales …., Londini, Imprimebat Thomas Roycroft, 1655-1657

Il termine “bibbia” deriva dal greco biblìa e significa “libri”: non è perciò un libro, ma una collezione di libri, che, in numero differente, costituiscono il libro sacro per ebrei e cristiani (cattolici e chiese riformate).
La diffusione della stampa consentì di realizzare imprese molto più difficili in precedenza come fu la pubblicazione di bibbie poliglotte cioè con i testi posti in parallelo nelle diverse lingue originali o usate sin dall’antichità per le traduzioni: l’ebraico, l’aramaico, il greco, il latino.
S. Em. Mons. Fortunato Frezza

7.2 – Il Physiologus

Ms 11 – Physiologus
Il Fisiologo, edizione in Roma, Apud Luigi Zannettum & Giacomo Ruffinellus, 1587

Il testo tramandato è quello del Physiologus, una trattazione relativa ad animali, piante e minerali, caratterizzata da un impianto narrativo che prevede una struttura in capitoli. Ogni essere naturale è descritto in maniera autonoma secondo un medesimo schema: ad una descrizione (διήγησις, diéghesis), in cui vengono presentate una o più caratteristiche naturali della specie trattata (φύσεις, physeis), segue una spiegazione (ἑρμενεία, hermeneía), nella quale si propone un’interpretazione simbolico-allegorica dalla cui lettura il buon cristiano può attingere al corretto modello di comportamento.
Dr.ssa Mariangela Palombo (UniCass)

7.3 – Le miniature

Il Codex balneoregiensis
Il Pantheon di Goffredo da Viterbo

La produzione di Bibbie di grandi dimensioni, pregevoli per i materiali e sotto l’aspetto figurativo, avviene sotto la spinta di esigenze di autolegittimazione dinastica e politica di imperatori. Nel secolo della Bibbia di san Bonaventura (il Duecento), il Testo sacro suscita interesse da parte degli studia universitari e degli Ordini mendicanti nel ruolo di predicatori.
Altrettanto interesse suscita l conoscenza della storia universale: il Pantheon, di Goffredo (nato forse a Viterbo tra il 1124 e il 1127 e morto nell’ultimo decennio del XII secolo) viene redatto in ultima stesura intorno al 1190 e racconta tutto lo scibile allora conosciuto.
Prof.ssa Silvia Maddalo, dr.ssa Michela Torquati

8 – La musica, il canto, la liturgia

8.1 – I frammenti

Frammenti greci, frammenti latini in pergamena di contenuto religioso, frammenti di lezionari

La pratica, molto diffusa per tutta l’età moderna, di utilizzare fogli di codici non più in uso, sia liturgici che di altro genere, per rilegare documenti nuovi, era dovuta alla indubbia resistenza del materiale membranaceo che aveva la durabilità e la duttilità necessarie a proteggere i documenti nuovi, unita ai costi elevatissimi della pergamena.
E così si trovano oggi interi registri o volumi d’archivio legati con fogli di antichi codici manoscritti, preziosi per la storia del territorio e la cultura diffusa nelle età più antiche ma difficili da ricostruire perché sparsi e disseminati chissà dove. Gli studiosi delle scienze del libro dell’Università di Cassino si sono occupati di questi frammenti e hanno svolto un lavoro straordinario di censimento, descrizione e ricostruzione di un patrimonio prezioso che rischia di perdersi per sempre.
Prof.ssa Marilena Maniace, dr.ssa Mariangela Palombo (UniCass)

9 – I testi classici

9.1 – Un Codice campanelliano

Tommaso Campanella, La Monarchia, Discorsi ai Principi d’Italia, Aforismi politici, Ms 116

Il volume raccoglie il testo Clarissimi ac reuerend. viri p. f. Thomæ Campanellæ philosophorum æui nostri facilè principis De reformatione scientiarum index. Stampato a Venezia nel 1633 seguito da un Codice cartaceo contenente le opere del p. Campanella: La Monarchia – Discorsi i Principi d’Italia – Aforismi politici.
Questo importante tassello storico-documentario ripercorre alcuni elementi rilevanti circa la prigionia di Campanella nel carcere di Napoli (1600-1627).
Dr. Michele Vittori (UniTus)

9.2 – La Divina commedia in latino

Bertoldi Giovanni (Giovanni da Serravalle), Translatio et comentum totius libri Dantis Aldigherii, fratris Iohannis de Serravalle …, Prati: Ex officina libraria Giachetti, 1891

La traduzione e il commento furono redatti in occasione del Concilio di Costanza (1414-1418) ad utilità dei prelati che parteciparono all’Incontro.
Rimasta per secoli quasi sconosciuta, viene data alle stampe nel XIX secolo, introdotta da una dedica a papa Leone XIII nella quale fra Marcellino da Civezza M.O. e fra Teofilo Domenichelli M.O. descrivevano la Traslatio come un’opera inedita e ne parlavano come di un’opera rimasta sino ad allora quasi ignota quantunque non inferiore ad altre per merito ed importanza.
Prof. Paolo Procaccioli (Unitus)

9.3 – L’Orlando furioso illustrato

Orlando furioso di M. Lodovico Ariosto, tutto ricorretto …, Venezia, Valgrisi 1568

La grande novità delle edizioni del Valgrisi riguarda le illustrazioni che, collocate all’inizio di ogni canto, conquistano l’intera pagina.
“La molteplicità e la varietà degli episodi viene resa grazie a quella tecnica prospettica già esperita nell’edizione Valvassori. Le immagini vengono disposte sulla pagina secondo una legge prospettica in relazione con il cronotopo dell’intreccio: le vicende, i personaggi rappresentati nella xilografia si collocano e ‘si spostano’ sulla pagina a partire dal primo piano fino a giungere allo sfondo a seconda dell’ordine imposto dall’intreccio. La scena in primo piano sarà quella raccontata nella prima parte del canto e le scene sullo sfondo saranno quelle raccontate nell’ultima parte”
(Cedido)

10 – Le ricette di cucina e medicina

10.1 – Le ricette di cucina

De’ secreti del reuerendo donno Alessio Piemontese…, In Venetia: appresso Pietro Marinelli, 1587

Nel 1567, nella premessa ai Secreti nuovi di maravigliosa virtù del signor Ieronimo Ruscelli i quali continovando a quelli di donno Alessio, cognome finto del detto Ruscelli, contengono cose di rara esperienza, et di gran giovamento (Venezia, Sessa), Francesco Sansovino rivelava che sotto il nome di Alessio Piemontese si celava quello del poligrafo viterbese Girolamo Ruscelli (m. 1566), ma questo non dissolse i dubbi sull’identità dell’autore, che sono diventati presto oggetto di una combattuta questione attributiva.
Prof. Paolo Procaccioli (UniTus)

10.2 – La biblioteca medica

La “biblioteca medica”: i libri antichi conservati presso le biblioteche del Centro di documentazione per la storia e la cultura religiosa della Diocesi di Viterbo (CEDIDO) e dedicati alle scienze mediche e naturali, Viterbo 2019

Per tutta l’età antica e fino ai secoli passati sotto il termine “medico” si intendeva non solo colui che interviene per curare la malattia ma anche e soprattutto l’esperto che aiuta a riconquistare e mantenere la salute; e per “medicina” quel complesso di conoscenze che era finalizzato a procurare la salute del corpo e la salvezza dell’anima. Per questa ragione in questa selezione di libri ve ne sono molti che parlano anche di alimentazione, di igiene, di benessere del corpo e tutto ciò mescolato a considerazioni di carattere filosofico, scientifico, religioso e storico.
Dr. Rodolfo Brutti (Cedido)

10.3 – Da Roma a Viterbo: le vigne dei papi

Il territorio della bassa Tuscia, sino al lago di Bracciano e oltre sino a Roma, presenta una anomalia dal punto di vista vitivinicolo. Dal ‘300 al ‘700 è considerato un’area di produzione di alta qualità e molto variata e stranamente tutto ciò va poi completamente a scemare.
Alcuni autori descrivono l’area con la caratteristica di essere un crogiolo di tecniche di vinificazione e dove venivano coltivati differenti vitigni che gli abitanti di differenti provenienze avevano portato e coltivato.
Addirittura vi sono libelli denigratori sul vino di Pisciarelli (Bracciano); veri o falsi che siano attestano la fama del vino lì prodotto. Tutto ciò poi va completamente a scomparire.
Prof. Sergio Omarini (Cedido)

11 – La rappresentazione del mondo e della Tuscia

11.1 – La Tuscia e il Mondo

Abraham Ortelius, Theatrum orbis terrarum, Anversa, 1601

È stata certamente una finalità pratica che è stata alla base della costruzione di molte delle più antiche carte geografiche: per agevolare lo spostamento di una popolazione o di un esercito, per guidare la navigazione di coloro che commerciavano. Ma già nella cultura dell’antica Grecia non c’era solo questo. La geografia è stata ben presto una parte importante del sapere, della scienza: gli storici vi indicavano il luogo degli eventi che essi narravano, i teologi collocavano le migrazioni dei popoli e le sedi degli dei ma davano anche giustificazioni della creazione e spiegazioni sulla conformazione della terra sulla base della Bibbia, i filosofi fondavano sulla geografia la soluzione di molti dei loro problemi, gli astrologi e gli astronomi collegavano le vicende terresti a quelle degli altri pianeti e delle stelle dell’universo, gli scienziati e i medici dalla terra traevano moltissima materia della loro speculazione, i matematici verificavano sulla carta i dati che avevano riscontrato sulla terra, e poi i poeti, gli uomini politici, i guerrieri, i mercanti.
Prof. Luciano Osbat (Cedido)

11.2 – Studiare la geografia

Claude Buffier, Geografia universale …, 17…

C’erano metodi diversi per lo studio della materia: si puntava più sull’apprendimento mnemonico per l’età adolescenziale e invece sulle narrazioni di viaggi e sulle sintesi storico-geografiche per quella più avanzata (il tema del “viaggio”, per agevolare la scoperta e la conoscenza di un paese, fu largamente usato tra Settecento e Ottocento così che il confine tra il diario di viaggio e il manuale di apprendimento sfuma fino a scomparire).
Prof. Luciano Osbat (Cedido)